Presentazione
Il Trio Fenice propone un programma unico ed evocativo con l’intento di creare un ponte tra due compositori di periodi storici diversi accomunati dalla capacità di tradurre in musica i sentimenti contrastanti dell’animo umano. Un'occasione per esplorare l'intreccio tra cultura musicale e psicologica, grazie a composizioni che richiamano, ciascuna a suo modo, stati d’animo influenzati dal momento di vita in cui sono stati composti. Lili Boulanger è spesso associata all'Impressionismo, ma la sua musica va oltre questa etichetta, includendo elementi simbolisti, tardo-romantici ed espressionisti. Per questo motivo la possiamo accostare a quanto seppe riassumere in modo esemplare Madame de Staël sull'atteggiamento dei romantici di fronte al fenomeno musicale quando scrisse: «Di tutte le belle arti la musica è quella che agisce più immediatamente sull'animo. Le altre arti ci indirizzano verso questa o quell'altra idea; soltanto la musica attinge alla sorgente intima dell'esistenza e muta radicalmente la nostra disposizione interiore... Ascoltando suoni puri e deliziosi siamo pronti a cogliere il segreto del Creatore e a penetrare il mistero della vita. Nessuna parola può esprimere questa impressione, perché le parole derivano dalle impressioni originarie come quelle dei traduttori sulle orme dei poeti. L'indeterminatezza della musica si presta a tutti i movimenti dell'anima ed ognuno crede di ritrovare in una melodia, come nell'astro puro e tranquillo della notte, l'immagine di ciò che desidera su questa terra».
Robert Schumann – Trio n. 1 in re minore op. 63 (1847) Il concerto si apre con uno dei capolavori della musica da camera romantica: il Trio n. 1 di Robert Schumann. Composto in un periodo di grande ispirazione, questo trio è un perfetto esempio della poetica schumanniana, dove passione e introspezione convivono in un equilibrio delicato. Dall’intensità drammatica del primo movimento alla dolcezza del secondo, fino alla brillante energia del finale, l’opera riflette l’anima tormentata ma profondamente lirica del compositore tedesco. Lili Boulanger – Deux pièces en trio (1918) Lili Boulanger, la cui vita fu segnata dalla fragilità e dalla malattia (morì a soli 24 anni), infonde nelle Deux pièces en trio un senso di malinconia e serenità. La prima, D’un matin de printemps, è leggera e vivace, evocando la vitalità e la speranza di Eros. La seconda, D’un soir triste, è invece cupa e meditativa, con un senso di rassegnazione che richiama Thanatos. La vicinanza di Boulanger alla morte è palpabile, e la sua musica sembra quasi un addio velato. Un incontro tra profondità ed evanescenza. Questo programma mette in dialogo due sensibilità diverse ma complementari: il romanticismo intenso e interiore di Schumann si contrappone alla leggerezza e alla luminosità impressionista di Boulanger. Due mondi musicali distinti, ma uniti dalla capacità di trasportare l’ascoltatore in universi emotivi profondi e coinvolgenti.